Ieri parlavo degli amici e manco a farlo apposta appena prima di partire da Cogne per raggiungere Champorcher mi chiama Mary, cara amica di La Thuile, ha appena passato l'ultimo esame all'università e ha la sera libera. Decide di venire con me. La recupero ad Aosta e insieme saliamo verso il rifugio Miserin. Nel frattempo mi sento con Fabien, Champorcherin doc e amico dei gestori del rifugio Miserin, sale anche lui. Arriviamo al rifugio che è tramonto inoltrato, gli amici di Fabien sono comodi già da un pò e mentre il riso si cuoce ne approfittiamo per qualche brindisi di compagnia. Il Miserin non è un ristoro del Tor ma è in un posto magico, affacciato sul lago e protetto dalle montagne. Capita che parecchi concorrenti vedendo le luci accese ne approfittino per un pò di caldo, li si accoglie felici, col bicchiere in mano. Capita che qualcuno brindi con noi, vino, birra e Genepy. Capita che "la gara" è anche questa, riuscire a star bene, improvvisamente, a 2.600 metri. Capita che certe volte non serve conoscersi da anni per essere amici. Capita che è bello vederli "a casa" per qualche minuto, dimenticarsi quasi che non sono neanche a metà gara. Nella notte qualcuno si ferma a dormire. Le frontali continuano a vedersi. E' mattina ormai, mucche e galline ci svegliano, creando qualche "disagio" alla staccionata del rifugio. Salutiamo gli amici del rifugio (grazie di cuore) e scendiamo a valle, Mary torna a La Thuile, io ora sono a Hône, caffè e toast da Ale, tra poco riparto. Donnas, Pont-Saint Martin e Perloz le prossime tappe.
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