“L’uomo è fatto di carne e di ossa
e di una fibra miracolosa detta coraggio”
La parola d’ordine del Tor des Géants è sempre quella: spingersi più in là. Ma senza lasciare nulla al caso. E con la corretta preparazione.
Se c’è un posto sulla terra dove il Creatore ha indugiato più a lungo plasmando il mondo, questo è la Valle d’Aosta. Non si può capire quello che sto dicendo se non si sono mai attraversati questi luoghi; né si può comprendere questa metafora andandoci con gli occhi del turista da centri commerciali. Dovete andarci a piedi. Dovete entrarci con tutti voi stessi.
Ci sono due grandi sentieri che penetrano tutte le valli della regione: le due Alte Vie. Solo quando ci camminerete sopra, potrete capire quello che intendo: c’è un punto sull’Alta Via n. 1 dove – se vi sorprende l’alba – potrete vedere la piramide del Cervino uscire lentamente dal buio e stagliarsi davanti a voi; mentre alla vostra destra, accompagnate dalla luce, si mostreranno le distese di ghiaccio del Monte Rosa. E superando l’Alto Passo (Alta Via n. 2), dove l’uomo è infrequente, percorrerete in silenzio luoghi dominati da rocce oscure che abitano la terra da prima della nostra comparsa. Attraverserete un cosmo primordiale e incustodito, l’antitesi di tutto ciò che vi è di turistico. Ma sporgendovi dal Passo, infinitamente più in basso, il mondo umano riapparirà luminoso ai vostri piedi, con paesi e pascoli sconfinati.
Queste sono le Alte Vie. In questi spazi risiede una bellezza selvaggia che toglie il respiro. Tutto è ancora (quasi) fermo ai tempi della Creazione. Non c’è sovraffollamento sui sentieri: in un giorno intero di cammino si incontra un pugno di viandanti. I rifugi distano ancora lunghe ore di marcia l’uno dall’altro. E non ci sono impianti di risalita ad accorciare la fatica dei vagabondi.
Le due Alte Vie, insieme a un tratto che le raccorda, formano un anello che si completa in 330 chilometri e 24.000 metri di dislivello positivo. Il nome ‘giro dei giganti’ fa riferimento alle montagne più alte d’Europa, che le due Alte Vie lambiscono: Monte Bianco, MonteRosa, Cervino, Grandes Murailles e Dent d’Hérens, Grand Combin, Grand Jorasses, Gran Paradiso. Sono loro i giganti.
di Pietro Trabucchi,
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