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Stéphane Couleaud

“La maledizione del Bonatti
al TDG 2011”

Le corse terminano solo quando si taglia il traguardo: a tutti è capitato di andare in crisi e a volte succede anche quando manca ormai poco all’arrivo. Nel 2010 Couleaud era quattordicesimo assoluto in cima al Malatrà, l’ultima grande difficoltà del Tor des Géants, prima della picchiata finale su Courmayeur.

Euforia, entusiasmo, semplice destino: durante la discesa gli si bloccò l’adduttore della gamba destra. Impossibile continuare in quelle condizioni, anche se il traguardo era lì a portata di mano, che quasi riusciva a sentirne l’odore.
Per gli ultimi dieci km Stephane impiegò quindici ore, di cui tredici disteso su una brandina al rifugio Bonatti, con del ghiaccio sulla coscia.

Nel 2011 “Ultra-Steph” si è ripresentato al Tor con l’obiettivo dichiarato di arrivare tra i primi venti e con il sogno di entrare fra i primi dieci. È in uno stato di forma eccezionale, come non gli è mai capitato, e i top davanti a lui si ritirano uno dopo l’altro. Al Malatrà è virtualmente terzo dopo la squalifica di Gazzola e le Saux davanti a lui sta facendo i conti con una crisi pazzesca.

Ma la “maledizione del Bonatti” lo sta aspettando di lì a poco. Gran colpo di freddo sul Malatrà dopo un colpo di calore nel pomeriggio a St. Rhemy: Stephane entra al rifugio scosso dai brividi. Vorrebbe fermarsi, ma i volontari lo accolgono festosi dicendogli “Sei terzo! Manca poco ormai!”. Riparte, ma meno di un quarto d’ora dopo cade a terra stremato. “Ho indossato tutto quello che avevo” dice Stephane, “non sono mai stato così contento di avere con me tutto il materiale obbligatorio”.

Il primo a soccorrerlo è lo spagnolo Pablo Criado che lo riaccompagna fino al rifugio, dove Couleaud abbandonerà la gara.
“Il Tor è già una gara durissima da gestire. Se poi la affronti per fare un risultato sportivo… è come correre su una lama di rasoio. In me coabitano due anime, quella del montanaro prudente e riflessivo e quella dei “competitivo pronto a tutto”. Con la perdita della lucidità dovuta alla mancanza di sonno, si finiscono per fare cose totalmente assurde. Il che vuol dire pericolose. E in ogni caso del tutto irrazionali.”

 

STEPHANE COULEAUD
pettorale 37 al Tor des Géants 2011
Spirito Trail, Novembre 2011 / estratto

Aggiornato: Gio, 12/07/2012 - 16:37