“Un lungo anello sospeso
tra terra e cielo”
«Proprio nel raggiungimento di un traguardo – sia fisico che visivo –
sta il fascino della salita.
E tanto maggiore è la soddisfazione,
quanto più l’ascesa richiede fatica e concentrazione.
Un continuo fare e disfare,
toccare la cima e poi costringersi a lasciarla, e di nuovo risalire.
Un esercizio che per i concorrenti del Tor des Géants diventa un mantra».
Le parole di Paola Pignatelli accompagnano il racconto fotografico di Stefano Torrione, a tracciare un viaggio emozionante tra i Giganti della Valle d’Aosta, nel libro “Tor des Géants”.
Una storia circolare, che segue la gara passo-passo, tra fatica e determinazione, scolpite sui volti degli atleti. Luci e ombre di una gara unica.
È un po’ come esserci, sul Col Loson, a 3.296 m di altezza, il punto più alto del Tor des Géants. O affacciati, con Marco Gazzola, a quella finestra sull’infinito al Col Malatrà.
Buttando lo sguardo oltre. Oltre le sue braccia alzate, oltre il limite.
Emozioni e lacrime. Fatica e ferite.
E poi quella notte che dà spettacolo.
«Non sono mai stato solo, la notte, lungo il Tor des Géants. Perché intorno a me vedevo brillare gli occhi dei camosci». Così ha risposto Jules Henry Gabioud, il giovane svizzero che ha vinto l’edizione 2011 della gara, a chi gli chiedeva che effetto fa correre tra le montagne immerse nell’oscurità. Il buio, lassù è diverso. Quando il sole si tuffa dietro l’ultima cresta, le ombre si allungano all’improvviso. La luce si spegne e l’occhio deve cominciare ad abituarsi all’oscurità. All’inizio la sensazione dà quasi i brividi: muoversi su un sentiero di montagna, in alta quota, affidando i propri passi alla torcia a led, stanchi dopo un’intera giornata di cammino… Sembra di perdere l’orientamento. Ci si sente piccolissimi e soli nell’immensità della natura. Ma poi, un po’ alla volta, la notta comincia a popolarsi di suoni. Il cielo si punteggia di stelle, e la luna – consumata prima attrice – fa la sua apparizione bucando il buio come uno schermo. È allora che comincia lo spettacolo. E l’inquietudine lascia il posto a una serenità indicibile».
Stefano Torrione fotografo valdostano autore di libri e collaboratore di diverse riviste, per le quali ha viaggiato in molti paesi del mondo, ha seguito il Tor des Géants fin dalla sua prima edizione restandone affascinato e scoprendo un’inedita Valle d’Aosta
“Tor des Géants. Valle d’Aosta”
Un racconto fotografico di Stefano Torrione.
Testi: Paola Pignatelli. Illustrazioni: Monica Parussolo.
Sime Books, 2012