Franz Rossi, milanese per necessità professionali ma cuore in Valle d’Aosta. Manager, scrittore, blogger. E soprattutto runner sulle lunghe distanze oltre che esploratore solitario delle montagne. Il Tor l’ha affrontato più volte.
Donnas è alle mie spalle. Mi sono riposato per bene, ho mangiato e ho persino fatto la doccia. Poi sono ripartito di gran carriera, ho risalito una strada, ho attraversato i vigneti e sono arrivato a Pont dove mi ha accolto il diavolo che sorveglia il ponte. Fatico a concepire che sono a metà del mio viaggio. Avevo già dato forfait almeno tre volte in questi primi due giorni e per tre volte mi ero ripreso. Il mistero del nostro corpo: quando pensi che non ce ne sia più ti si rivelano nuove risorse sconosciute. Poi sono salito per delle interminabili scalinate sconnesse, sudando e sbuffando, con il caldo umido appiccicato addosso, fino a raggiungere il santuario di Notre Dame de la Garde e da lì il paesino di Perloz dove ho ricaricato le batterie: cibo e volontari entusiasti, cosa chiedere di più? Ma lungo la discesa ho faticato a correre, ho attraversato lo scenografico ponte sul Lys al passo, nello zaino si è affardellata la stanchezza di questi primi 160 chilometri, la tensione dei passi alti con il maltempo, la paura di non stare nei cancelli. Così mi trascino tra le case del paesino di fondo valle. E' pomeriggio tardo e due signore mi osservano da dentro il recinto del loro giardino dove stavano dando da mangiare alle galline.
"Buonasera..." dico io
"Buonasera, come va"
"Bene dai, tutto sommato bene"
"Non mi sembra tanto. C'hai una faccia"
Chissà se parla la mamma o la nonna, di certo è il cuore di una donna che vede una persona in difficoltà.
"Beh sì, la strada è ancora lunga ..."
"Ma da dove vieni?"
"Adesso da Donnas, ma ieri o l'altro ieri sono partito da Courmayeur"
"Dai, fermati un momento, dietro la casa c'è il mio orto con un grande fico. Mangiane qualcuno, vedrai che ti ripigli"
Ho sorriso e l'ho ringraziata. Ho girato l'angolo e ho assaggiato i fichi più buoni che io abbia mai mangiato.
Ecco, il Tor è anche questo...
Franz Rossi