La fortuna aiuta gli audaci. Almeno per il momento. Partiti sotto una pioggia insistente, nuvole basse e un futuro di giornata decisamente poco promettente dal punto di vista climatico, i 760 concorrenti che alle ore 10 hanno preso l’umido via della sesta edizione del Tor des Geants, già a la Thuile, dopo 17 chilometri di gara, hanno trovato i primi squarci di sole. Le nuvole si sono alzate e allargate e dunque è stato possibile per i primi concorrenti passare agevolmente il temuto Col de la Crosatie, che altrimenti si sarebbe dovuto aggirare lungo dei nuovi sentieri previsti da un piano B, che dunque è rimasto nel cassetto.
Al controllo di La Thuile si sono registrati i primi due ritiri, i pettorali 988 e 989. A La Joux, ai piedi della salita verso il Deffeyes, è passato in testa Christophe La Saux, mentre tra le donne è stata Lisa Borzani a condurre con gran disinvoltura. Nei successivi chilometri di saliscendi anche impegnativi la testa della corsa ha visto però dei cambiamenti.
A Valgrisenche, prima base vita posta a 48,6 km da via, tra un gran numero di tifosi che hanno provveduto a scaldare un ambiente “fresco” per via della temperatura, ha fatto per primo l’ingresso verso il punto di controllo cronometrico il francese Patrick Bohard, entrato alle 17,30. Giusto il tempo di “cambiarsi d’abito”, abilmente coadiuvato dalla sua assistente, secondo un copione che sembrava ampiamente collaudato. A quattro minuti Gianluca Galeati, decisamente tranquillo, sorridente, disponibile anche a brevi interviste. Terzo Dan Doherty, due minuti dopo. Senza assistente, se l’è agevolmente cavata da solo, andando subito a mettere qualcosa sotto i denti. Christophe Le Saux in quarta posizione, alle 17,40. Patrick Bohard è uscito alle 17,41, seguito dal richiamo scherzoso di Le Saux: “Patrick aspettami!”. Ma il cinquantunenne di Au Chauffaud, Villers le Lac, non gli ha dato retta e ha ripreso il lungo viaggio.
Mentre lui è uscito, due altri sono è entrati, Pablo Criado, dall’aria come sempre disinvolta e allegra e Peter Kienzl, che a la Thuile era transitato al 27 posto. Dunque un bel recupero. Settimo Matteo Pigoni, atleta di pianura, quella del Lambrusco.
Per quanto riguarda le donne, invece, sul Col del Crosatie erano passate in questa sequenza e a breve distanza l’una dall’altra: Denise Zimmermann, svizzera, Sonia Locatelli e Lisa Borzani, italiane fino in fondo. Alla sottostante ma ancora lontana base vita di Valgrisenche l’ordine cambia. Entra per prima la valdostana di Donnas Sonia Locatelli, tra una quantità di applausi davvero industriale, alle 18,32. Denise Zimmermann segue a sei minuti, dice di avere un po’ di “la gamba stanca”, anche per il recente terzo posto nell’Utmb francese. O forse ricordandosi che lo scorso anno proprio quella gamba le era stata morsa da un cane, non impedendole però di arrivare sul podio del Tor. Lisa Borzani, padovana, arriva in discesa come una saetta - anche se non è il caso di provocare il cielo - sorride e saluta davvero tutti, infilandosi nella struttura per un brevissimo riposo alle 18,42.
Nella foto, Patrick Bohard, primo assoluto, al suo ingresso a Valgrisenche.