Sabrina Verjee è un nome poco conosciuto al di fuori dalle
gare della Gran Bretagna. Oggi la veterinaria
quarantunenne ha sicuramente trovato il modo di farsi
conoscere nel panorama internazionale del trail, con una
prova di forza impressionante al TOR330 – Tor des
Géants®: è lei, infatti, ad aver vinto la gara femminile
dell’endurance trail più duro del mondo con un tempo
stratosferico di 80h19’38”, prima donna a scendere
sotto le 85 ore.
Difficile non parlare di record, nonostante il cambio di
percorso che ha escluso il Col Brison, con Verjee che ha
chiuso addirittura al quinto posto della classifica
assoluta, dopo aver a lungo inseguito una Silvia
Trigueros Garrote che sembrava non avere rivali e che,
fino a ieri, si avviava verso il suo quarto TOR. Invece, la
britannica ha man mano recuperato terreno sulla basca,
rosicchiando minuti su minuti nella serata di ieri e trovando
il sorpasso tra il Rifugio Magià ed il Rifugio Cuney
attorno alla mezzanotte. Garrote, che pure ha corso sui suoi
tempi migliori, non ha avuto la forza di restare attaccata a
Sabrina Verjee, che ha accresciuto sempre più il
vantaggio. Trigueros Garrote ha chiuso poi la gara in
seconda posizione, in 84h58’55.
“Non ho fatto la gara su Trigueros Garrote ma ho voluto
fare la mia corsa”, ha detto Sabrina Verjee. “Ci siamo
superate varie volte nei rifugi, perché una o l’altra dormiva.
È stato bello fare un pezzo di percorso con lei”. La britannica
ha avuto alcuni problemi di salute, oltre a soffrire di asma:
“Per 36 ore non riuscivo a mangiare ed è stata dura.
Rispetto alle gare che sono abituata a fare qui le montagne
sono più imponenti ed ho avuto problemi di altitudine,
anche se sono venuta qui qualche settima prima per
acclimatarmi e questo ha aiutato”.
Abituata a gare ed imprese da endurance, Sabrina Verjee ha
vinto nel 2020 la Spine Race e nel 2019 la Spine Fusion,
entrambe da 430 chilometri, oltre ad aver fatto registrare
nel 2021 il record dei laghi Wainwright, 525 chilometri e
36.000 metri di dislivello, battendo il precedente tempo che
appartiene a Paul Tierney, attualmente quarto al TOR450 –
Tor des Glaciers.
Nel pomeriggio, intanto, si è completato il podio della
gara maschile dopo la vittoria di Jonas Russi. Al secondo
posto Simone Corsini, arrivato ancora sorridente e “in
volata” in 75h27’33”, ha migliorato di oltre sette ore il suo
tempo dell’anno scorso che gli era valsa la quinta posizione.
Ha dovuto però lottare più del previsto, perché alle sue
spalle stava arrivando Andrea Macchi, ad un certo punto a
soli 16 minuti da lui, che ha poi concluso la gara in
76h43’50”.