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UNA GARA ALL’ATTACCO DEL BERGAMASCO OLIVIERO BOSATELLI

Tre ritiri eccellenti dopo circa 32 ore di corsa estrema, quella che caratterizza il Tor des Géants® 2016.

Si tratta dell’elvetica Denise Zimmermann, vincitrice lo scorso anno, di Michele Graglia e di Gianluca Galeati, i due maggiormente candidati alla conquista di un gradino del podio stando alle loro ultime prestazioni internazionali. Ma il Tor è da sempre gara a sé, unica e i pronostici hanno scarso valore, vista la distanza e le difficoltà fisiche e ambientali.

“Ho scoperto che Il Tor è davvero tra le gare estreme più dure al mondo”, ha detto Michele Graglia, che vive negli Usa e che ha già corso e vinto tra ghiacci e deserti di mezzo mondo. Graglia, ritiratosi in seguito a uno scivolone notturno durante il quale ha spezzato i bastoncini contro proprio costato (che, a sua volta, gli ha “spezzato” il fiato) non ha perso smalto e allegria: “Con il bernoccolo che mi sono procurato ho uno zigomo degno di una attrice hollywoodiana. L’hanno prossimo sarò ancora qui. Ho solo avuto il tempo di assaggiare una bella sfida e vorrei portarla a termine”.

Il coetaneo trentatreenne Gianluca Galeati, ritiratosi a Donnas, dopo 150 chilometri percorsi in buona parte in testa, ha dovuto dire addio (o meglio, arrivederci) al Tor per il riacutizzarsi improvviso di un virus intestinale preso circa tre settimane fa e che credeva “estinto”. Così non è stato. A fare compagnia al virus anche un ginocchio sbucciato per una caduta, ma senza altre conseguenze.

Intanto Olivero Bosatelli, caterpillar bergamasco, continua a macinare in testa chilometri e distanza. Intervistato a metà strada è sembrato uno appena uscito di casa dopo il relax pomeridiano. Forma perfetta e spirito goliardico. “Non ho strategie, vado a sensazione. E quella che provo è una bella sensazione”.

I due spagnoli inseguitori, Julio Cernuda Aldecoa e Oscar Perez, già vincitore del Tor, non sono però da sottovalutare. Specialmente Perez, che in passato ha saputo dare prova di rimonte strepitose. Un po’ di lavoro anche per i Commissari di gara che hanno squalificato un concorrente perché non aveva parte del materiale obbligatorio nello zaino. Obbligatorio perché indispensabile alla proprio sicurezza. I primi concorrenti hanno già affrontato il giro di boa, mercoledì mattina sono previsti i primi arrivi a Courmayeur, nel rinnovato e spettacolare Jardin de L’Ange, in centro città. Sarà gran festa, mentre “gli altri” 600 atleti circa saranno ancora per colli e valli. Avranno tempo fino a sabato per coronare sogni e avventure.

Aggiornato: Mar, 13/09/2016 - 09:50