Triplo lavoro, rispetto alle passate edizioni del TOR, per l’infaticabile team di medici, infermieri, massaggiatori e fisioterapisti – 120 professionisti in tutto compresi alcuni francesi – capitanati dal dottor Marco Patacchini. Numerosi gli acciacchi dei concorrenti, soprattutto ai piedi, e “la colpa” va attribuita principalmente al gran caldo, registrato a volte anche in quota.
“Il caldo fa rallentare l’andatura”, ha detto il dottor Patacchini, “e di conseguenza i piedi restano compressi nelle scarpe più a lungo. Il sudore fai poi il resto”.
Patacchini e il suo team avevano praticato anche massaggi e bendaggi preventivi a diversi concorrenti prima della partenza e questi, naturalmente, se la sono cavata decisamente meglio di chi non aveva potuto usufruirne. “Sì, si sono trovati talmente bene che, a ogni base vita, ci hanno chiesto di rifare i massaggi e sostituire i bendaggi, e questo ha aumentato ancor di più il numero dei nostri interventi. Inconveniente più frequente è stato quello delle vesciche, tanto che il nostro personale, distribuito in tutte le sei basi vita e all’arrivo, ha dovuto chiedere tre volte il reintegro del materiale specifico. Per dare un’idea, abbiamo consumato fino ad oggi, a due giorni dalla fine del TOR, un chilometro e mezzo di nastri per le vesciche. Anche questo, se vogliamo, è un record”.
“Il caldo fa rallentare l’andatura”, ha detto il dottor Patacchini, “e di conseguenza i piedi restano compressi nelle scarpe più a lungo. Il sudore fai poi il resto”.
Patacchini e il suo team avevano praticato anche massaggi e bendaggi preventivi a diversi concorrenti prima della partenza e questi, naturalmente, se la sono cavata decisamente meglio di chi non aveva potuto usufruirne. “Sì, si sono trovati talmente bene che, a ogni base vita, ci hanno chiesto di rifare i massaggi e sostituire i bendaggi, e questo ha aumentato ancor di più il numero dei nostri interventi. Inconveniente più frequente è stato quello delle vesciche, tanto che il nostro personale, distribuito in tutte le sei basi vita e all’arrivo, ha dovuto chiedere tre volte il reintegro del materiale specifico. Per dare un’idea, abbiamo consumato fino ad oggi, a due giorni dalla fine del TOR, un chilometro e mezzo di nastri per le vesciche. Anche questo, se vogliamo, è un record”.